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06 marzo 2015

La psicologia arbitrale parte 2 - di Filippo Massimo Gomez



La psicologia arbitrale parte 2 - di Filippo Massimo Gomez



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  1. Motivazione e autostima
Motivazione: E’ quello stimolo che sostiene e indirizza l’attività dell’individuo. Ognuno di noi deve scavare con obiettività dentro di sè e trovare degli stimoli. Una volta trovati, questi devono essere trasformati in obiettivo. Tanto più saranno grandi gli stimoli, tanto più sarà elevato il nostro interesse e saremo disposti a investire l’impegno necessario per raggiungere il nostro obiettivo prefissato. Investire il necessario vuole dire quindi essere motivati. Avremo così avuto un grosso impatto positivo sulla fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità.
La motivazione quindi dipende, fondamentalmente dagli stimoli e dalle caratteristiche della nostra personalità.
1.1. Stimoli che hanno un impatto sulla motivazione-
È buona cosa meditare e sapere quello che ci ha portati all’arbitraggio e come mai ancora restiamo in quest’attività. Quando noi parliamo con i ragazzi che arrivano il primo giorno del corso per arbitri chiedendo loro le motivazioni che li hanno spinti a entrare in questo mondo, solitamente ci sentiamo rispondere:
Gratificazione economica;
Per quelli che hanno finito di giocare, continuare attivamente il collegamento con questo sport;
Vedere la pallanuoto da un altro punto di vista;
Perché qualcuno ci ha parlato bene dell’attività, dell’ambiente, dell’arbitraggio;
Arrivare a una categoria che da giocatore non ci saremmo mai sognati etc.
L’arbitro poi, man mano che prosegue la carriera, modifica le proprie motivazioni in:
Ottenere il successo da arbitro cercando di arrivare alle massime categorie: “A” nazionale, LEN, FINA;
Se poi per una ragione qualsiasi non ci sarà stata la possibilità di arrivare a queste categorie, non sarà necessario abbandonare l’arbitraggio, poiché sarà possibile trovare altre motivazioni, quali?
Ritrovarsi in un bell’ambiente, sano, sportivo, non ultimo restare nel mondo della pallanuoto al quale tanto abbiamo dato, tanto ricevuto e perché no, tanto ancora possiamo fare, sia da arbitro nelle categorie inferiori che in altro ruolo quale commissario, delegato, tutor etc.
Il beneficio economico, anche se è presente, in questi casi non è considerato prioritario.
1.2. Caratteristiche individuali che hanno un impatto sulle motivazioni e sulla fiducia.
È bene meditare sempre sulle nostre caratteristiche individuali, cosa che v’invito a fare. Anche se ognuno di noi è diverso dall’altro e difficilmente potrà cambiare radicalmente la propria personalità, qualcosa per migliorare le nostre relazioni con l’ambiente pallanuotistico e limare alcuni aspetti della nostra personalità si può tentare, ottenendo comunque soddisfazioni da queste relazioni, nell’arbitraggio come in ogni aspetto della vita.
Fra l’altro, ci sono due aspetti che è necessario ricordare:
  1. A) Orientamento per il conseguimento:
Come ci poniamo per far fronte ai nostri obiettivi? Questa domanda è di fondamentale importanza, poiché il proporsi nel modo giusto ci farà avere più fiducia nei nostri mezzi e di conseguenza saremo più motivati al fine di realizzare i nostri obiettivi.
L’orientamento può essere in due modi:
Tendenza al successo
Se un obiettivo si presume come una sfida possibile e alla nostra portata; Se io ho fiducia nelle mie potenzialità;
Se quando commetto un errore, non lo valuto come un fallimento, ma come un’esperienza utile che mi potrà in seguito servire per migliorare, traendo quindi da un evento negativo un effetto positivo;
Se le mete che mi sono prefissato e alle quali io penso sono realistiche e realizzabili, siano esse, a medio che a lungo termine;
Se i miei pensieri sono positivi: “Questa partita è importante, farò bene”, ho commesso degli errori, ora so come correggerli;
Se ho questa tipologia di pensieri, vuol dire che sono una persona positiva che può avvicinarsi al successo inteso come tale quello sportivo. Per questo motivo avrò molte probabilità che le cose possano riuscirmi bene, e quantunque non dovessi sbrigarmela, sono preparato per affrontare un altro impegno con lo stesso spirito propositivo.
Tendenza al fallimento
Se un obiettivo è per me una meta estrema, difficile da ottenere e penso di non poterla mai ottenere;
Se non ho fiducia nelle mie possibilità;
Se quando commetto un errore, lo valuto come un fallimento personale;
Se non so come stabilire i miei obiettivi perché loro non sono ben chiari per me e quindi li reputo irraggiungibili;
Se i miei pensieri sono negativi: ho arbitrato male o sto arbitrando male, le squadre si lamentano, ho commesso errori. Ho fallito.
Se in definitiva temo di più l’errore che l’illusione di far bene, se sono una persona che non si adatta alle situazioni che si presentano pensando sempre di fallire, ci sono poche possibilità che le cose mi riescano bene.
  1. B) l’attribuzione dell’opportunità
È quella cosa che una persona attribuisce ai suoi successi o errori. Ci sono due tipi di attribuzione:
        Esterna
Quando una persona attribuisce le responsabilità ad altri, al caso o al fato.
Nel caso dell’arbitraggio il confine è molto sottile e quando le cose riescono male, si è portati a dire frasi del tipo: ” la colpa è dei giocatori che non mi hanno aiutato, avevano già deciso che dovevano far casino nella partita, avevano tra loro screzi precedenti etc,”
Altro caso invece è che quando le cose riescono bene e si ritiene il tutto frutto del caso o della fortuna.
Interna
Quando uno si assume la responsabilità di tutto quello che accade.
Nel caso dell’arbitraggio, quando le cose non sono andate per il verso giusto, l’arbitro pensa: ” La colpa è solamente mia, avrei dovuto comportarmi diversamente dall’inizio etc.”
E quando le stesse vanno bene, l’arbitro pensa: “E’ Grazie a me se non…….”
Parte 3 (prossimamente)

  1. La motivación y la autoestima
Motivo: E 'que el estímulo que apoya y dirige las actividades de la persona. Cada uno de nosotros debe cavar con objetividad dentro de sí mismos y encontrar los estímulos. Una vez encontrado, que deben transformarse en gol. Mucho más habrá grandes estímulos, el más elevado de nuestro interés y estaremos dispuestos a invertir el esfuerzo necesario para lograr nuestro objetivo. Invertir los medios necesarios, por tanto, estar motivados. Habremos tenido un impacto positivo en la confianza en nosotros mismos y en nuestras capacidades.
Por lo tanto, la motivación depende, básicamente, de los estímulos y las características de nuestra personalidad.
1.1. Los estímulos que tienen un impacto en el razones-
Es bueno para meditar y conocer lo que nos llevó a arbitraje y por qué todavía estamos en esta actividad. Cuando hablamos con los chicos que vienen en el primer día del curso para árbitros pidiéndoles que las razones que les empujaron a entrar en este mundo, nos sentimos generalmente responder:
Gratificación económica;
Para aquellos que han terminado de jugar, seguir conectarse activamente con el deporte;
Ver waterpolo desde otro punto de vista;
Porque alguien ha hablado bien de, el medio ambiente, el arbitraje;
Llegar a una categoría de ese jugador que nunca soñamos etc.
El árbitro luego, a medida que continúe su carrera, cambie sus motivaciones:
Alcanzar el éxito como árbitro tratando de llegar a las más altas categorías: "A" nacional, LEN, la FINA;
Y si por alguna razón no ha habido la oportunidad de llegar a estas categorías, usted no tendrá que dejar el arbitraje, ya que será posible encontrar otras razones, tales como?
Encontrarse en una hermosa y saludable, el deporte, sobre todo para permanecer en el mundo de waterpolo a la que hemos dado tanto, y por qué no le dio mucho, mucho más que podemos hacer, tanto como árbitro en las categorías inferiores que en otro papel como Comisario, delegado, tutores, etc.
El beneficio económico, incluso si no hay, en estos casos no se considera una prioridad.
1.2. Características individuales que influyen en la motivación y la confianza.
Siempre es bueno meditar sobre nuestras características individuales, que os invito a hacerlo. Aunque cada uno de nosotros es diferente y poco probable que cambie radicalmente su personalidad, algo para mejorar nuestra relación con el medio ambiente pallanuotistico y presentar algunos aspectos de nuestra personalidad puede tientas y aún así obtener la satisfacción de estos informes, en ' arbitraje como en todos los aspectos de la vida.
Entre otras cosas, hay dos aspectos que es necesario recordar:
  1. A) La alineación para el logro de:
Como nos propusimos para cumplir con nuestros objetivos? Esta cuestión es crucial, ya que el propio presente de la manera correcta tendremos más confianza en nosotros mismos y en consecuencia vamos a estar más motivados para lograr nuestros objetivos.
La orientación puede ser de dos formas:
Tendencia hacia el éxito
Si un objetivo se asume como un reto posible y dentro de nuestro alcance; Si tengo confianza en mi potencial;
Si cuando cometo un error, no puedo valorar como un fracaso, sino como una experiencia útil que luego voy a servir para mejorar, a continuación, mediante la adopción de un evento negativo un efecto positivo;
Si las metas que se han fijado ya la que creo que son realistas y alcanzables, ya sea en el medio y largo plazo;
Si mis pensamientos son positivos: "Este partido es importante, lo haré bien," He cometido errores, ahora sé cómo corregirlos;
Si tengo este tipo de pensamientos, significa que es una persona positiva que puede acercarse al éxito entendido como tal la que el deportista. Por esta razón voy a tener una buena probabilidad de que las cosas pueden riuscirmi bien, y aunque yo no tenía sbrigarmela, están preparados para hacer frente a otro compromiso con el mismo proactividad.
Tendencia a la insuficiencia
Si una meta es un objetivo para mí extrema, difícil de conseguir y creo que él es incapaz de conseguir alguna vez;
Si yo no tengo confianza en mi capacidad;
Si cuando cometo un error, yo clasificaría como un fracaso personal;
Si usted no sabe cómo establecer mis metas porque no están muy claro para mí y así que ellos consideran inalcanzable;
Si mis pensamientos son negativos: Estoy herido o arbitraje malos arbitrajes, los equipos se quejan, he cometido errores. Fallé.
Si en última instancia, más miedo al error que la ilusión de hacer bien, si usted es una persona que no se ajusta a las situaciones que se plantean siempre pensando en el fracaso, hay pocas posibilidades de que las cosas salgan bien conmigo.
  1. B) la atribución de la oportunidad
Es la única cosa que una persona se une a sus éxitos o fracasos. Hay dos tipos de atribución:
Al aire libre
Cuando una persona asigna responsabilidades a los demás, el azar o el destino.
En el caso de arbitraje de la frontera es muy fina y cuando las cosas van mal, tendemos a decir cosas como: "la culpa es de los jugadores que no me ayudan, ya había decidido que tenían que hacer en el juego de casino, tenía entre sus desacuerdos previos etc "
Otro caso en cambio, es que cuando las cosas van bien y cree que todo el resultado de la casualidad o la suerte.
Interna
Cuando uno toma la responsabilidad de todo lo que sucede.
En el caso de arbitraje, cuando las cosas no salen bien, el árbitro piensa: "La culpa es sólo mía, yo tendría que comportarse de manera diferente desde el principio, etc."
Y cuando el mismo están muy bien, el árbitro piensa, "It 'Gracias a mí si no lo hago .....

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